Cagliari Open Data Day 2014, seconda edizione

Coltivare quanto già seminato con successo lo scorso anno e rafforzare la diffusione di una cultura degli open data tra i cittadini, le istituzioni e le imprese della Sardegna. Questo lo spirito della seconda edizione del Cagliari Open Data Day, organizzato il 22 febbraio in contemporanea mondiale con l‘International Open Data Day dalle associazioni Circolo dei Giuristi TelematiciSardinia Open Data e da comuni cittadini che inseguono l’obiettivo per mezzo di una manifestazione libera, priva di colori politici e gratuita. L’evento 2014 è stato realizzato con la collaborazione dell’Open Campus Tiscali, che ha ospitato i lavori della mattinata e trasmesso in diretta streaming sulla piattaforma Streamago. Gli hashtag usati durante l’iniziativa sono stati #ODD14cagliari, #ODDIT14 e #ODD14.

L’EDIZIONE 2014. La giornata è stata divisa in due sessioni. La mattinata è stata dedicata agli interventi. Il pomeriggio si è sviluppato sulla spinta di Monithon, l’iniziativa di monitoraggio civico per verificare lo stato di attuazione dei progetti finanziati dai fondi per le politiche di coesione, accompagnato a un “mapping party”, per esperti e non, nel lungomare cittadina, nella pista ciclabile di Su Siccu. Durante l’evento sono state raccolte informazioni cartografiche usando mappe cartacee, smartphone e gps per essere successivamente inserite nel sistema OpenStreetMap.

IL PROGRAMMA. Ad aprire questa edizione è stata la giornalista Manuela Vacca, promotrice della prima iniziativa cagliaritana e co-organizzatrice, con l’intervento “L’Open Data Day e la cultura dei open data”. Dopo una panoramica sullo stato dell’arte dei dati aperti e sui benefici per cittadini, amministratori e imprese, ha aperto una finestra sulle potenzialità per il data journalism e ha introdotto le novità normative per la Sardegna. In chiusura l’appello a cittadinanza e istituzioni per concorrere alla cultura open data e all’apertura di nuovi dati. A Giorgio Mancosu, dottorando in diritto amministrativo nelle Università di Cagliari e di Parigi 2, il compito di spiegare il rapporto tra trasparenza e accesso civico. Giovanni Battista Gallus, avvocato esperto di diritto della Rete e presidente del Circolo dei Giuristi telematici, nel suo intervento ha illustrato i casi pratici di open data nella Pubblica amministrazione, soffermandosi in particolare sul ruolo attivo dei cittadini nel persuadere le istituzioni a rilasciare i dati . Il contributo di Gabriele Conforti e Giaime Ginesu, funzionari della Regione autonoma della Sardegna, ha descritto il percorso dei dati aperti dal punto di vista regionale e il progetto europeo HOMER, votato a stimolare il mercato digitale nel bacino del Mediterraneo, mettendo in comune e armonizzando il patrimonio di dati e di informazioni prodotte, raccolte e finanziate dagli enti pubblici.

Tweet intervento Marras

Trasparenza, partecipazione e accountability sono stati i temi affrontati da Salvatore Marras, Knowledge manager per il Formez, nella proposta di coniugare egoverment con open government. Si è discusso di agroalimentare e Sardegna con Carlo Zucca, consulente aziendale che ha illustrato il progetto Dopmaps, un mapping degli areali potenziali di produzione di Dop e Igp, con l’obiettivo di migliorare la trasparenza e promuovere le tipicità con i marchi di Denominazione di origine protetta e di Indicazione geografica protetta. Dal Ciad era previsto il collegamento via Skype con Claudia Mocci, cooperante per lo sviluppo, attualmente impegnata nel progetto EUROSHA finalizzato alla raccolta d’informazioni geografiche attraverso l’utilizzo di strumenti open-source per la costituzione di una piattaforma di condivisione di tali informazioni sull’emergenza/aiuto umanitario. I problemi tecnici (la rete è stata chiusa per il passaggio, nella zona, di un convoglio militare) hanno reso impossibile l’intervento ed è stato Andrea Zedda, statistico e presidente dell’associazione Sardinia Open Data, riassumere alla platea comea livello internazionale gli open data nell’ambito della cooperazione allo sviluppo. L’interaction designer Francesca Murtas ha fornito un esempio di partecipazione orizzontale nella relazione “Smart citizen. Civic engagement & open culture”, raccontando l’esperienza della mappa SardSOS, crowdmap per l’emergenza alluvione in Sardegna realizzata sulla piattaforma internazionale Ushahidi. L’ultimo intervento curato dallo statistico Davide Massidda e intitolato “I dati e la statistica nel mondo open source: InsulaR”, accendeva i riflettori sulla comunità sarda di utilizzatori del software statistico libero R.
Il dibattito che ha seguito, voluto per dialogare tutti insieme sul legame e sulle opportunità per la Sardegna in tema di dati, software liberi ed esperienze digitali innovative, era incentrato sulla cultura, lingua e web. Andrea Zedda ha sottolineato gli aspetti dei contenuti di Google, parlando del caso Sardegna dei toponimi in sardo caricati da alcuni utenti ma cancellati dal provider. L’esperto di lingua sarda Amos Cardia, scegliendo di esprimersi in sardo, ha voluto sottolineare il valore del patrimonio linguistico. Il creatore del “Dizionario Sardo Parlato” Sandro Usai, ha spiegato il progetto turistico in corso di realizzazione che associa il suono alla parola in lingua sarda.

Il tweet di benvenuto a Francesco Pigliaru

Tra gli ospiti di maggiore spicco di questa edizione erano presenti il neo presidente della Regione Sardegna, Francesco Pigliaru, e l’imprenditore e padrone di casa Renato Soru, che è intervenuto al dibattito.

Screenshot tweet

Nel pomeriggio, tra sole e vento, un gruppo di partecipanti ha seguito la bella passeggiata di Su Siccu per il Monithon e il mapping party. Il riscontro del 2014, come per il 2013 ottenuto anche a livello mediatico, rassicura gli organizzatori sui prossimi passi per la futura edizione.

La registrazione della diretta su Streamago

La locandina del Cagliari Open Data Day

[M.V.]

Lascia un commento